l' anno sacerdotale
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mg
giuseppe s.
don vitaliano
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Re: l' anno sacerdotale
Il Papa oggi ha inaugurato l' ANNO SACERDOTALE con una lettera indirizzata a tutti i sacerdoti del mondo.
Il Papa ha scelto il 150 ° anniversario dalla nascita di San Giovanni Maria Vianney, santo patrono di tutti i parroci.
Il Papa ha scelto il 150 ° anniversario dalla nascita di San Giovanni Maria Vianney, santo patrono di tutti i parroci.
Incuriosita, ho letto qualcosa sulla sua vita - tranquilli - non vi tedierò ma incollo solo qualche riga che mi ha colpito di più:
La sua povertà non era simulata. Sapeva che sarebbe morto un giorno come "prigioniero del confessionale".
Aveva per tre volte tentato di fuggire dalla sua parrocchia, credendosi indegno della missione di Parroco, e pensando di essere più uno schermo alla bontà di Dio che un vettore del suo Amore. L'ultima volta, fu meno di sei anni prima della morte. Venne ripreso dai suoi parrocchiani, che avevano fatto suonare la campana a martello nel cuore della notte. Si recò allora nella sua chiesa e si mise a confessare fino all'una della mattina. Dirà l'indomani: “mi sono comportato da bambino". In occasione delle sue esequie, la folla era composta da più di mille persone, fra cui il vescovo e tutti i sacerdoti della diocesi, venuti ad abbracciare colui che era già il loro modello
Sul sacramento dell'Eucarestia diceva:
La comunione produce nell'anima come un colpo di soffietto su un fuoco che comincia a spegnersi, ma dove ci sono ancora molte braci!
Quando abbiamo comunicato, se qualcuno ci dicesse: "Che cosa vi portate a casa?", potremmo rispondere: "Porto il cielo".
In occasione dell'anno sacerdotale è stato aperto un sito internet interessante e curioso perché la pagina introduttiva porta le voci in....latino!!
http://www.annussacerdotalis.org/
mg- Numero di messaggi : 950
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Re: l' anno sacerdotale
E' solo il caso di segnalare che il nostro don Vitaliano ha fortemente voluto in Chiesa piccola un confessionale tutto nuovo e ultraconfortevole che ha anche una piccola luce interna . Una specie di microsalottino in luogo del vecchio confessionale che comprendeva un inginocchiatoio scomodissimo per il penitente e che soprattutto non dava alcuna garanzia di riservatezza.
Vi consiglio di provarlo
Vi consiglio di provarlo
mg- Numero di messaggi : 950
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Re: l' anno sacerdotale
L’obiettivo è «dare più motivazione ed entusiasmo verso la confessione».
Il 19 giugno Benedetto XVI apre a San Pietro l’Anno sacerdotale accompagnato dalla pubblicazione del «vademecum» vaticano per rilanciare un sacramento in crisi.
Secondo i dati della Penitenzieria apostolica il dicastero vaticano delle confessioni e delle indulgenze, il 30% dei fedeli non ritiene necessari i confessori, il 10% li considera un impedimento al dialogo con Dio ,il 20% ha difficoltà a parlare dei propri peccati.
«Da tempo il sacramento della confessione, anche a livello di numeri, sta attraversando una profonda crisi, perciò viene pubblicato il “vademecum” per confessori e direttori spirituali- precisa Piacenza-.Sempre meno persone avvertono la differenza chiara tra il bene e il male, tra verità e bugia, peccato e virtù e, conseguentemente, desiderano accostarsi alla riconciliazione. Se non si ha il senso del peccato è difficile ricorrere alla confessione». Quindi, «sia a causa della diminuzione del numero dei sacerdoti, sia anche per un fraintendimento dell’azione pastorale, non è sempre facile trovare un sacerdote disposto ad ascoltare anche per ore i fedeli». Il vademecum per i confessori dovrebbe «aiutare a riscoprire la bellezza della celebrazione di un sacramento che gronda dell’amore misericordioso di Dio, sia per il sacerdote, sia per il penitente, evidenziando come la confessione sia in stretta connessione con l’identità stessa del sacerdote».
Il 19 giugno Benedetto XVI apre a San Pietro l’Anno sacerdotale accompagnato dalla pubblicazione del «vademecum» vaticano per rilanciare un sacramento in crisi.
Secondo i dati della Penitenzieria apostolica il dicastero vaticano delle confessioni e delle indulgenze, il 30% dei fedeli non ritiene necessari i confessori, il 10% li considera un impedimento al dialogo con Dio ,il 20% ha difficoltà a parlare dei propri peccati.
«Da tempo il sacramento della confessione, anche a livello di numeri, sta attraversando una profonda crisi, perciò viene pubblicato il “vademecum” per confessori e direttori spirituali- precisa Piacenza-.Sempre meno persone avvertono la differenza chiara tra il bene e il male, tra verità e bugia, peccato e virtù e, conseguentemente, desiderano accostarsi alla riconciliazione. Se non si ha il senso del peccato è difficile ricorrere alla confessione». Quindi, «sia a causa della diminuzione del numero dei sacerdoti, sia anche per un fraintendimento dell’azione pastorale, non è sempre facile trovare un sacerdote disposto ad ascoltare anche per ore i fedeli». Il vademecum per i confessori dovrebbe «aiutare a riscoprire la bellezza della celebrazione di un sacramento che gronda dell’amore misericordioso di Dio, sia per il sacerdote, sia per il penitente, evidenziando come la confessione sia in stretta connessione con l’identità stessa del sacerdote».
Secondo voi esiste davvero un modo per aumentare l'entusiasmo nei confronti della confessione?
Stefania- Numero di messaggi : 1262
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Re: l' anno sacerdotale
Anche io penso che in certi contesti si debba mettere da parte l'abito sacerdotale,anzi forse per chi non conosce il prete vederlo in "borghese" può essere un aiuto ad aprirsi
P.S. Quando don Vitaliano mi ha fatto confessare nel confessionale della chiesa piccola,mi sono sentito malissimo,quella distanza,quella divisione mi hanno fatto sentire come il peggiore dei peccatori,preferivo due sedie l'una vicino all'altra come al campo
P.S. Quando don Vitaliano mi ha fatto confessare nel confessionale della chiesa piccola,mi sono sentito malissimo,quella distanza,quella divisione mi hanno fatto sentire come il peggiore dei peccatori,preferivo due sedie l'una vicino all'altra come al campo
ENRIKO7- Numero di messaggi : 1044
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Re: l' anno sacerdotale
io credo che l'elemento chiave sia la SEMPLICITA'!
Se si è sobri,umili, semplici,si può indossare tanto un jeans quanto un abito "più da scerdote"...
Se si è sobri,umili, semplici,si può indossare tanto un jeans quanto un abito "più da scerdote"...
Re: l' anno sacerdotale
Io sono per il sacerdote che si sappia adattare alla condizione....u sacerdote vestito normalmente in una riunione tra ragazzi è l'ideale così come un sacerdote in un incontro di preghiera debba magare indossare "la divisa"!!
Re: l' anno sacerdotale
Sono d'accordo con tutti!!!
Trovo giusto che un prete non sia trasandato nel vestire nè troppo curato e trovo altrettanto giusto che un sacerdote "rinunci" all'abito quando questo può creare una distanza con i fedeli ... Da non trascurare, però, il fatto che per molti (anche per me) l'abito può dare un senso di familiarità ed essere un piccolo riferimento.
Detto questo, ieri sera sono stata seduta vicino a don Ivan per più di un'ora prima di accorgermi che non era "vestito da prete" ...
Stefania- Numero di messaggi : 1262
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Re: l' anno sacerdotale
Bella domanda.
Non vorrei banalizzare il discorso ma secondo me molto dipende dal contesto in cui il prete "lavora".
Talvolta un prete in borghese, magari giovane, in mezzo ai giovani può lanciare un messaggio del tipo: "Non sono un marziano :alien: Sono come voi, ma prete"
Ma se un prete sta in un ospedale in quel caso potrebbe servire a renderlo immediatamente riconoscibile.
In ogni caso l'abito per me è solo uno strumento. E , come in altre parole ha detto Giuseppe non è l'abito che conferisce dignità a un sacerdote.
Un prete tutto ordinato e stirato che non ha mai fatto una carezza a un malato o un bambino è meno "elegante" di un prete con la tuta che è in giro tutto il giorno a sporcarsi.
L'uomo guarda all'apparenza.Il Signore guarda al cuore
Ma lo sapete che i preti romani ogni anno fanno un bel calendario e sembrano proprio modelli veri?
se vi interessa cliccando sul link potete vedere le foto.
http://www.repubblica.it/2006/11/calendari/arte/romano/romano/1.html
Non vorrei banalizzare il discorso ma secondo me molto dipende dal contesto in cui il prete "lavora".
Talvolta un prete in borghese, magari giovane, in mezzo ai giovani può lanciare un messaggio del tipo: "Non sono un marziano :alien: Sono come voi, ma prete"
Ma se un prete sta in un ospedale in quel caso potrebbe servire a renderlo immediatamente riconoscibile.
In ogni caso l'abito per me è solo uno strumento. E , come in altre parole ha detto Giuseppe non è l'abito che conferisce dignità a un sacerdote.
Un prete tutto ordinato e stirato che non ha mai fatto una carezza a un malato o un bambino è meno "elegante" di un prete con la tuta che è in giro tutto il giorno a sporcarsi.
L'uomo guarda all'apparenza.Il Signore guarda al cuore
Ma lo sapete che i preti romani ogni anno fanno un bel calendario e sembrano proprio modelli veri?
se vi interessa cliccando sul link potete vedere le foto.
http://www.repubblica.it/2006/11/calendari/arte/romano/romano/1.html
mg- Numero di messaggi : 950
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Re: l' anno sacerdotale
"non è l'abito che fa il monaco"
giuseppe s.- Numero di messaggi : 885
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Data d'iscrizione : 20.03.08
l' anno sacerdotale
Benedetto XVI ha di recente indetto un anno sacerdotale. tra le indicazioni vi è quella per cui il prete deve essere identificabile attraverso l' abito ecclesiastico. abbiamo indagato sulle abitudini dei sacerdoti.
" il segno dato dall' abito è una testimonianza importante per il sacerdote", dice mons. Pietro Sigurani parroco a Roma. E aggiunge: " Io stesso vesto l' abito talare in parrocchia, ma in altre occasioni, come quando faccio le uscite con i ragazzi, mi vesto più comodo". Don Pietro rifugge dagli opposti estremismi: " Credo che siano assolutamente da evitare tanto la trasandatezza del prete quanto la sua eccessiva ricercatezza nel vestire, atteggiamento quest' ultimo che si nota maggiormente nelle generazioni più giovani".
Don Gino Rigoldi, cappellano del carcere minorile Beccaria di Milano, non vede invece la necessità di un segno: "Essendo conosciuto, non ne vedo il bisogno per me. Ritengo poi che i segni e l' abito creino una separazione fra me e i ragazzi del carcere. L'identità del prete non è tanto nel suo abito ma piuttosto nelle relazioni che riesce a stabilire con la gente, nei sorrisi che fa, nell' accoglienza di tutti, nella pietà che mostra soprattutto di fronte alle situazioni di dolore".
Da FAMIGLIA CRISTIANA del 12 Aprile 2009
E ORA DITE LA VOSTRA
" il segno dato dall' abito è una testimonianza importante per il sacerdote", dice mons. Pietro Sigurani parroco a Roma. E aggiunge: " Io stesso vesto l' abito talare in parrocchia, ma in altre occasioni, come quando faccio le uscite con i ragazzi, mi vesto più comodo". Don Pietro rifugge dagli opposti estremismi: " Credo che siano assolutamente da evitare tanto la trasandatezza del prete quanto la sua eccessiva ricercatezza nel vestire, atteggiamento quest' ultimo che si nota maggiormente nelle generazioni più giovani".
Don Gino Rigoldi, cappellano del carcere minorile Beccaria di Milano, non vede invece la necessità di un segno: "Essendo conosciuto, non ne vedo il bisogno per me. Ritengo poi che i segni e l' abito creino una separazione fra me e i ragazzi del carcere. L'identità del prete non è tanto nel suo abito ma piuttosto nelle relazioni che riesce a stabilire con la gente, nei sorrisi che fa, nell' accoglienza di tutti, nella pietà che mostra soprattutto di fronte alle situazioni di dolore".
Da FAMIGLIA CRISTIANA del 12 Aprile 2009
E ORA DITE LA VOSTRA
don vitaliano- Admin
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